Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato della nascita e delle attività di ‘Tempi di recupero’. Oggi proseguiamo il viaggio attraverso questa interessante esperienza di contrasto allo spreco alimentare, parlandovi di alcuni progetti in arrivo e dell’omonimo libro.
La prefazione è firmata dal presidente di Slow Food Carlo Petrini mentre l’introduzione è di Norbert Niederkofler, il pluripremiato chef nella cui cucina, come ama dire, “lo scarto non esiste”.
Suddiviso in sei ‘tappe’, ognuna delle quali dedicate a un tema e relative ricette, il volume fornisce consigli per non sprecare e affronta le diverse modalità di recupero: quello del giorno dopo, delle materie prime e del recupero della tradizione e della memoria. E, per la cronaca, persino il libro è stampato su una carta ricavata da scarti vegetali. Come, ad esempio, le nocciole, le mandorle e il mais.
E passiamo ai progetti. Il primo è Tempi di Recupero Day, sorta di happening del recupero in cucina a carattere internazionale che si svolgerà in contemporanea in diversi parti del mondo. Tutti possono partecipare. Anche voi che ci leggete.
“L’evento si svolgerà a novembre nell’arco di una settimana – spiega Carlo Catani -. Abbiamo già ricevuto adesioni da New York, dalla Spagna, dalla Catalogna, dal Messico e dall’Equador, solo per fare qualche esempio. E non saranno coinvolti esclusivamente i ristoranti perché le cene si potranno tenere anche a casa propria o a casa di amici”.
Per partecipare bisogna inviare la propria proposta di menù a Tempi di Recupero. Riceverete indietro, tra le altre cose, il logo dell’iniziativa. Chiunque lo fa, acquisisce il titolo di ‘azdora’, tipologia protagonista, insieme a osti e chef creativi, delle cene targate Tempi di recupero.
“La quota di partecipazione – prosegue Catani – è di almeno 100 euro. Il ricavato sarà impiegato in parte per la copertura delle spese e in parte devoluto a iniziative benefiche. Food for Change di Slow Food è una di queste”.
Il secondo evento sul quale Carlo Catani sta lavorando insieme al suo staff è il ‘Gelato del recupero’.
Le gelaterie che vogliono aderire dovranno però impegnarsi al rispetto di alcune pratiche buone e sostenibili. Quelle basilari sono: l’eliminazione della plastica, l’utilizzo di materiali compostabili, la riduzione del consumo d’acqua e l’impiego di energia verde.
“Si può partecipare – conclude Carlo Catani – scegliendo di recuperare un gusto della memoria oppure preparando un gelato con alimenti a fine ciclo o, ancora, recuperando tradizioni locali, come la grattachecca o la granita siciliana, o gusti preparati con i frutti dimenticati e le erbe spontanee”.
le immagini sono tratte dalla pagina Facebook di Tempi di recupero
Partiamo da quest’ultimo che è uscito ad agosto dello scorso anno per i tipi di Quinto Quarto Edizioni. Si tratta di un vero e proprio manuale antispreco nel quale l’autore, Carlo Catani, ideatore del progetto, riassume i primi cinque anni di attività. Ma non è tutto.
Se infatti volete sapere come i grandi chef affrontano il tema del riciclo in cucina, nel libro potrete trovare le risposte e tante ricette da copiare: dall’antipasto sino al dolce e al dessert.
