Il 29 settembre è la stata la Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari, introdotta ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2019. Non è l'unica giornata dedicata al tema: il 5 febbraio si celebra già Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Ma va detto che il tema è sempre più importante e pressante e ogni occasione è utile per divulgare gli aspetti del fenomeno, riflettere sui risultati raggiunti sino ad ora, capire come mirarne di più ambiziosi. Oggi, in effetti, è chiaro a tutti - o quasi - quanto sia importante raggiungere una generale consapevolezza sull’argomento. Non solo perché riguarda tutte e tutti senza esclusione, ma anche per essere strettamente connesso al tema ambientale e al cambiamento climatico. E perché tocca anche il doloroso capitolo della diseguaglianza alimentare.
L'Italia e la Legge Gadda
All’argomento, oltre agli organismi internazionali come la Fao e l’Onu, si dedicano i Governi. In Italia nel 2016 è stata varata la legge Gadda che prevede disposizioni riguardanti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici; che ha come fine la solidarietà sociale e la limitazione degli sprechi.
Del tema si occupa con dedizione anche l’Unione europea che nel 2021 ha messo in opera una piattaforma dedicata all’interno del suo sito - la EU Food Loss and Waste Prevention Hub - e ha costituito un gruppo di lavoro dedicato - European Commission Team on Food Waste - capeggiato da Anne-Laure Gassin. Proprio il 29 settembre, la commissaria ha fatto il punto della situazione sulle attività svolte dall’Unione Europea in fatto di contrasto allo spreco alimentare indicando anche quanta strada ci sia ancor da percorrere.
L’obiettivo di sviluppo sostenibile 12.3 stabilito dalle nazioni unite per il 2030
“Una giornata come questa - ha detto la commissaria - ha un ruolo importante. Il mondo non ha ancora raggiunto l’obiettivo di sviluppo sostenibile 12.3 stabilito dalle Nazioni Unite per il 2030: dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030. Stiamo attraversando un passaggio delicato per via della pressione collegata al cambiamento climatico e gli shock globali tra i quali la guerra in Ukraina, con implicazioni collegati al cibo sia in europa sia nel mondo. Lo spreco di cibo ha un importante impatto ambientale e climatico, crea perdite economiche ed è una mancata opportunità per affrontare importanti sfide relative alla sicurezza alimentare".
Le attività per risolvere il problema
In che modo l'Unione europea affronta il fenomeno? "La Commissione europea è attivamente impegnata nella collaborazione con le Nazioni unite nell’affrontare il fenomeno dello spreco alimentare (Food and Agriculture Organisation, United Nations Environment Programme) - continua Anne-Laure Gassin - ed è impegnata nel sostenere e far funzionare il lavoro all’intero della EU Platform on Food Loss and Waste Prevention. Creata nel 2021, è dedicata alla condivisione delle buone pratiche e dell’informazione nella prevenzione del fenomeno".
La Commissione è inoltre membro della “Food is never waste” Coalition for Action la cui creazione ha fatto seguito allo United Nations Food Systems Summit del 2021. Partecipa ad altri network dedicati al tema (nel G7 e nel G20, ad esempio). La Commissaria Stella Kyriakides, inoltre, è membro della Champions 12.3 coalition che funge come stimolo alla mobilitazione e all’azione e accelera il progresso verso gli obiettivi globali.
Non solo: "La Commissione - continua Anne-Laure Gassin - si impegna in un dialogo regolare con Paesi terzi nei quali la lotta allo spreco alimentare non sia una priorità. Stiamo tra l’altro stringendo accordi di collaborazione con paesi terzi come il Cile, la nuova zelanda e la Tailandia". La Commissione, inoltre lancia progetti sul suo territorio e anche oltre i propri confini. Come nel caso del progetto “Pride on our plates” (orgoglio nei nostri piatti) che offre supporto economico e formazione a società cinesi del comparto alberghiero per aiutarle nel contrasto allo spreco alimentare.
Una nuova proposta legislativa
Lo scorso luglio, la Commissione guidata da Anne-Laure Gassin ha adottato una proposta legislativa per precisare meglio gli obiettivi nel contrasto allo spreco alimentare.
In che modo saranno utili? L’adozione di questa proposta - sulla quale è attualmente in corso una negoziazione tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea - rappresenta un passo importante anche rispetto al contributo che l’Unione europea darà ai "goal" mondiali.
Questi obiettivi sono legalmente vincolanti e dicono che entro il 2030 gli stati membri della Ue dovranno ridurre il consumo di cibo del 10% per quanto riguarda i comparti di produzione e trasformazione; del 30% pro capite nella vendita, nella ristorazione, nel comparto del food service (servizio incentrato sul supporto alle imprese gastronomiche), nelle case, rispetto ai riferimenti del 2020. Dalla fine del 2027, la Commissione verificherà i progressi fatti e potrebbe rivederli, rendendoli più stringenti, per il 2030 e oltre.
Questi obiettivi vincolanti forniranno un impulso alle politiche dei Paesi membri perché adottino azioni ambiziose verso gli obiettivi posti. Per raggiungere questi obiettivi gli Stati membri dovranno portare avanti azioni nazionali con diverse sfaccettature che includano, ad esempio, l'aspetto ambientale e legato al clima. Oltre a impegnarsi con tutti gli attori chiave del settore.