Si chiama Sos Fruits ed è un’associazione senza fini di lucro nata in Svizzera circa tre anni fa con l’obiettivo di salvare la frutta destinata a non essere raccolta e, quindi, a marcire.
L’iniziativa anti-spreco è nata perché molti proprietari di frutteti di piccole e medie dimensioni oppure vecchi o abbandonati preferivano comprare la frutta piuttosto che raccoglierla. Magari per mancanza di tempo, di manodopera o per altri motivi. Un vero peccato.
L’associazione ha perciò ideato un servizio attraverso il quale i proprietari dei frutteti possono mettersi in contatto con dei volontari che, muniti di ceste, cassette, borse e scale, vogliono raccogliere la frutta da portare poi, in parte, a casa.
Come candidarsi all’iniziativa
Per partecipare alla raccolta, Sos Fruits ha messo online un sito dedicato ma è possibile candidarsi anche attraverso altri canali: come il telefono, gli sms e Whatsapp. Poi, basta seguire le istruzioni presenti sul sito.
I proprietari che intendono aderire al progetto devono compilare un form.
Nel form si inseriscono le generalità, l’indirizzo di casa e quello e-mail, i recapiti telefonici, il luogo dove avverrà la raccolta e i tipi di alberi da frutta disponibili.
Analogamente, i volontari devono riempire l’apposito modulo che si trova sul sito. In alternativa, devono inviare la candidatura via posta, dopo aver compilato il formulario che si può scaricare dal web. Oltre alle proprie generalità e ai recapiti, nel form, vanno anche specificati il numero delle persone che vogliono partecipare alla raccolta, la disponibilità (se nel week end o durante la settimana) e il tipo di frutta che si preferisce raccogliere.
E’ inoltre necessario confermare di avere una polizza assicurativa che tuteli dal rischio di eventuali incidenti.
Come funziona la raccolta
La raccolta si effettua sempre in base allo stato di maturazione dei frutti perché, se quest’ultima è ottimale, anche la qualità dei prodotti sarà la migliore possibile. Proprio per questa ragione, Sos Fruits comunica ai volontari la data della raccolta con un solo giorno di anticipo. Chi può, conferma la propria partecipazione, chi non può, è libero di declinare l’invito. Per meglio organizzare gli incontri, per ogni raccolta, Sos Fruits crea un gruppo su Whatsapp per i volontari
che hanno confermato l’interesse.
Come si divide la frutta a fine raccolta
Una volta terminata la racconta, un terzo dei frutti va ai volontari, mentre i rimanenti due terzi sono destinati, rispettivamente, ai proprietari e all’associazione Sos Fruits che possono, ad esempio, trasformarla in succhi o in marmellate da rivendere o da donare alle persone più bisognose. Per farsi un’idea, durante la stagione delle mele ne sono state portate a spremere ben tre tonnellate. Le mele sono state trasformate in succo, poi pastorizzato e confezionato in contenitori da tre e da cinque litri, e quindi venduto. Sos Fruits, con il ricavato, può così autofinanziarsi e investire nell’attività.Gli obiettivi del progetto
Se da una parte l’iniziativa è stata concepita per contrastare lo spreco della frutta, dall’altra ha anche una valenza sociale. Perché il progetto ha dato vita a una nuova forma di solidarietà di vicinato e svolge una funzione
partecipativa e di inclusione sociale. Grazie alla collaborazione con cooperative o altre organizzazioni che si occupano della trasformazione dei frutti, vengono infatti impiegate persone disoccupate o disagiate che in questo modo possono rientrare nel circuito lavorativo.
A volte, inoltre, in questi frutteti in ‘disuso’ si possono trovare specie di grande qualità ma non più in commercio.
Sos Fruits opera nella regione di Yverdon-les-Bains ma altri progetti similari si trovano, sempre in Svizzera, nella regione di Losanna, dove opera Cultive toi, e nella regione di Neuchâtel, dove è attiva Fruits en cavale.
In Italia, a quanto risulta, non ci sono iniziative analoghe, perlomeno con questa formula così articolata e ben organizzata. Se ce ne fossero, segnalatecele e saremo lieti di presentarle.
