Milano consolida la sua food policy con nuovi hub e iniziative. Nel 2024, + 25% nella raccolta di eccedenze  

Nel 2024 il Comune di Milano ha incrementato il cibo eccedente recuperato e redistribuito del 25% rispetto al 2023: oltre 795 tonnellate contro le 615 dell’anno precedente. Un dato ottenuto attraverso la rete degli Hub milanesi incrementata con tre nuovi centri e grazie a un maggior apporto da parte delle mense scolastiche agevolato  attraverso l’utilizzo di cargo bike per il conferimento agli Hub. 

Il dato - insieme ad altri di consultivo sul lavoro svolto e indicazioni sui prossimi passi dell’amministrazione milanese in fatto di food policy - è stato reso noto nel corso della Giornata contro lo Spreco Alimentare. Nel complesso, le iniziative attivate hanno aumentato le tonnellate di cibo raccolto ridistribuendole a 14.973 nuclei familiari per un totale di oltre 126mila persone e 3.867 minori con oltre 1 milione e 590mila pasti equivalenti e 176 associazioni servite. 

Nel corso dello scorso anno, il Comune di Milano ha anche redatto linee guida per ottimizzare il recupero e la redistribuzione delle eccedenze insieme al Politecnico di Milano con il sostegno di Fondazione Snam ETS. E ha avviato lo studio per un nuovo strumento legato all’impatto delle diverse progettualità sulla riduzione dello spreco alimentare.

“La lotta agli sprechi vede oggi azioni sempre più ampie e condivise, capaci di restituire valore al cibo e sottolineare l’impegno perché si parli di salute e sostenibilità come un binomio inscindibile - ha detto la vice Sindaca con delega alla Food Policy e all’Agricoltura Anna Scavuzzo -. Il 2025 sarà un anno intenso: a dieci anni dall'Expo Milano 2015, il prossimo ottobre la città tornerà a essere luogo di incontro e confronto internazionale per città da tutto il mondo che verranno per la nona edizione del MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact) Global Forum”.

 

Tre nuovi hub: Selinunte, Loreto e Cuccagna

Milano Food Policy - RiciblogAd ampliare il sistema dei cinque Hub di Aiuto Alimentare già attiva - composta dai centri Isola, Lambrate, Gallaratese, Foody zero sprechi e Centro - si sono aggiunti gli Hub Selinunte, Loreto e Cuccagna

Avviata nel 2019, la rete  degli Hub milanesi è nata come progetto pilota grazie alla collaborazione tra Comune di Milano, Fondazione Cariplo, Politecnico di Milano e Assolombarda ed è stata sviluppata con l’obiettivo specifico di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030 e di affrontare l’insicurezza alimentare dei cittadini milanesi, in linea con le priorità definite dalla food policy di Milano.

La rete è cresciuta dimostrando un'importante capacità di fare crescere buone pratiche, proponendosi come laboratorio di innovazione. “Un modello - ha aggiunto  la vice Sindaca - che ha ottenuto risultati concreti e misurabili, tanto da veder riconosciuto il proprio valore anche a livello internazionale con il premio Earthshot Prize 2021, uno dei riconoscimenti più prestigiosi al mondo nel campo dell’innovazione ambientale, assegnato dalla Royal Foundation del Principe del Galles nella categoria 'costruire un mondo senza sprechi'”.  

Foody Zero Sprechi Sogemi - RiciblogHub Foody Zero Sprechi in Sogemi raccoglie la metà del totale

Delle 795,3 tonnellate di cibo recuperate, oltre 440 tonnellate sono state raccolte nell’Hub Foody Zero Sprechi ospitato nel mercato agroalimentare di Sogemi. Tra tutti gli Hub attivi nella rete cittadina è risultato essere quello maggiormente efficiente in termini di volumi di eccedenze recuperate e redistribuite, oltre che funzionale al lavoro sinergico di quattro gestori e all’ingaggio di 99 grossisti per la redistribuzione di prodotti ortofrutticoli a oltre cento enti del Terzo settore attivi in città. Per proseguire in questo percorso nel corso del 2025, grazie a un nuovo accordo con il Comune di Milano, l’Hub troverà una nuova collocazione, intensificherà le azioni e l'interazione con la città. 

“Quando nel 2020, nel pieno dell’emergenza pandemica, abbiamo progettato con il Comune di Milano un primo hub di raccolta e redistribuzione di frutta e verdura per le famiglie in stato di bisogno - ha raccontato Cesare Ferrero, Presidente di Sogemi - è stata chiara sin da subito la necessità di questa azione. In poche settimane siamo stati in grado di recuperare quasi 140 tonnellate di prodotti, un contributo inedito per la città e le sue risorse di approvvigionamento e sicurezza alimentare”. 

Il progetto sperimentale è diventato in poco tempo ‘Foody Zero Sprechi’, un sistema diffuso che oggi coinvolge, con Sogemi, altre 4 organizzazioni partner e attrae il sostegno di aziende e centinaia di volontari. Un sistema che nel 2024 è stato in grado di registrare oltre 400 tonnellate di merci recuperate e redistribuite.

 

In arrivo la mappatura di tutte le risorse disponibili

Per rendere ancora più efficiente il sistema, nel 2025 l’area Food Policy e l’area Welfare del Comune di Milano avvieranno un’azione congiunta per approfondire la mappatura delle risorse disponibili e delle reti degli Hub a livello municipale insieme alle organizzazioni e alle associazioni della rete QuBi, creata alcuni anni fa per offrire risposte concrete e condivise alla povertà e intercettarne le nuove manifestazioni. “Grazie anche al lavoro delle reti QuBì, che si sono consolidate in questi anni in tanti quartieri, è emerso in tutta la sua gravità il fenomeno della difficoltà delle famiglie con minori. Nell’ultimo decennio si sono fortemente impoverite, a Milano come in tutta Italia - spiega l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé -. Costruire una collaborazione strutturale con gli Hub significa provare a indirizzare le risposte che la città ha costruito per contrastare gli sprechi alimentari verso i destinatari più vulnerabili e bisognosi di supporto. Il tutto avviene mettendo a sistema la preziosa esperienza di due aree del Comune di Milano: la loro collaborazione fornisce concretezza al principio di sostenibilità che l’Amministrazione si è data come linea guida”.  

Mense ristrutturate Milano Ristorazione - RiciblogScendono in pista le cargo bike e il 'nudging'

Sempre nel corso di quest’anno si svilupperà ulteriormente la sperimentazione partita negli ultimi mesi del 2024  che ha visto Milano Ristorazione protagonista nel recupero delle eccedenze alimentari nelle mense scolastiche.

La sperimentazione riguarda il recupero di pane e frutta non consumati nelle mense scolastiche e il conseguente conferimento agli Hub attraverso le "cargo bike”. In questa azione, il Comune di Milano e la Fondazione Snam (che investiranno 30mila euro ciascuno) operano come partner nell'ambito del progetto "Cultivate" (vincitore del bando Horizon Europe sulla Food Policy) attivo fino a giugno del 2026. Milano è infatti una delle città capofila del progetto insieme a Barcellona e Utrecht. 

Obiettivo della sperimentazione: ridurre lo spreco alimentare nelle scuole e aumentare le donazioni di cibo alle organizzazioni benefiche, garantendo nello stesso tempo trasporti a zero emissioni, con consegna alle organizzazioni beneficiarie organizzate in cluster di micro-logistica progettati per ottenere la massima efficienza. Le eccedenze alimentari saranno consegnate agli hub di quartiere contro lo spreco alimentare.

Nudging nuovo approccio contro lo spreco alimentare - RiciblogSempre nelle scuole, lo scorso settembre, si è fatto il punto sui risultati di un altro progetto pilota - Eu Horizon 2020 Food Trails - che ha creato spazi belli, colorati e riqualificati per rendere il momento del pasto di bambini e bambine un’esperienza positiva, favorire il loro benessere nell’approccio con il cibo e, nello stesso tempo, diminuire gli sprechi. Un approccio che, partendo dalla riqualificazione di quattro mense scolastiche e attraverso il nudging comportamentale - cioè la ‘spinta gentile’ - modifica le scelte individuali agendo sul contesto. 

Per valutare l'efficacia degli interventi, è stato condotto un monitoraggio dettagliato, a parità di menù, del cibo sprecato prima e dopo la riqualificazione, attraverso un protocollo di pesatura. I risultati hanno mostrato un'interessante riduzione dello spreco nei refettori riqualificati, con un delta del 6,10% rispetto a quelli non riqualificati, dove invece l'eccedenza è aumentata. “Ambiente come terzo educatore, diceva il pedagogista Loris Malaguzzi. E questo è vero anche nei luoghi in cui si mangia – ha spiegato Anna Scavuzzo –. Il momento del pasto è occasione educativa, quindi anche i refettori sono parte di quell’ambiente che contribuisce ad arricchire l’efficacia della proposta pedagogica e scolastica. Questi primi interventi pilota finanziati con fondi europei e il progetto Food Trails hanno evidenziato un maggior apprezzamento degli spazi del pranzo e del cibo, e insieme la riduzione del 6% dello spreco alimentare a fine pasto. Proseguiamo insieme a Milano Ristorazione per ampliare progressivamente il numero degli interventi e dare continuità alle attività di educazione alimentare, anch’esse fondamentali per accrescere consapevolezza dell’importanza del cibo fra grandi e piccini”.

 

Milano sarà di nuovo sede le MUFPP Global Forum

Milan Urban Food Policy Pact - RiciblogNon è tutto. A dieci anni da Expo Milano 2015, il prossimo ottobre il capoluogo lombardo tornerà a essere luogo di incontro e confronto internazionale per città che da anni sono impegnate nel promuovere politiche urbane sostenibili attraverso azioni e iniziative volte a garantire un'alimentazione più sana, giusta e sostenibile. Su proposta del Sindaco Giuseppe Sala, Presidente del Milan Urban Food Policy Pact, il Comitato Direttivo del Patto di Milano ha deciso di celebrare questo anniversario a Milano, dove tutto è iniziato nel 2015.

La nona edizione del MUFPP (Milan Urban Food Policy Pact) Global Forum si terrà nell'ottobre 2025, in concomitanza con la Giornata Mondiale dell'Alimentazione del 16 ottobre. Un'occasione per riflettere sui progressi compiuti e tracciare la rotta per il prossimo decennio di collaborazione con l'obiettivo della trasformazione sostenibile dei sistemi alimentari urbani.

Negli ultimi dieci anni, il Milan Pact si è evoluto in una rete dinamica e in crescita: da 100 città firmatarie iniziali, oggi ne conta oltre 300, avendo così il potenziale di impattare circa 500 milioni di persone nelle sue sei regioni. Inoltre, nel corso degli anni si sono intensificate le attività di scambio e capacity building sulla base delle esigenze di apprendimento delle città, grazie a fondi provenienti da organizzazioni internazionali, regionali, dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e fondazioni filantropiche.

 

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