Lo Sprecometro di Bologna e le altre novità in fatto di food policy e contrasto allo spreco alimentare

campagna per l'economica circolare - RiciblogPer contrastare il fenomeno dello spreco alimentare, che solo nel Comune di Bologna ammonta a 10.735 tonnellate all’anno, il Comune ha aderito alla campagna Spreco Zero promossa dall’Associazione sprecozero.net. Un’iniziativa lanciata con l’obiettivo di ridurre e prevenire gli sprechi alimentari domestici per contribuire al dimezzamento dello spreco alimentare, così come richiesto dall’obiettivo 12.3 degli SDGs (Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030). La campagna ruota intorno all’utilizzo del cosiddetto Sprecometro, un’applicazione creata da Last Minute Market con l’Università di Bologna, per monitorare lo spreco alimentare quotidiano domestico e i suoi impatti economici e ambientali. L'app suggerisce comportamenti virtuosi che possono aiutare a prevenire lo spreco di cibo nel nostro quotidiano. 

Utilizzando il diario dello spreco per aggiornare il proprio comportamento, seguendo i percorsi informativo-educativi ed entrando in "competizione" positiva con i membri del nostro gruppo sarà possibile valutare i progressi nella lotta allo spreco, e comprendere come migliorare i nostri stili alimentari.

Come funziona lo Sprecometro?

Una volta scaricato dagli store Android o IOS, richiede una registrazione creando un account personale, quindi propone un questionario d’ingresso al quale è necessario fornire le risposte per permettere all’applicazione di calcolare il livello di spreco personale. In funzione del livello si inizia un percorso nell’app come: Sprecone, Disattento, Attento o Parsimonioso. Grazie ai contenuti informativi proposti sotto forma di mini-video, brevi schede e quiz, è possibile migliorare il proprio livello di spreco, per raggiungere il comportamento ideale nei confronti del fenomeno. Non solo: tramite la app, rispondendo in modo corretto ai quiz proposti, è possibile entrare in un gruppo del Comune di Bologna e periodicamente, l’utente del Gruppo che totalizzerà più punti vincerà una piccola fornitura di prodotti alimentari, che però non raggiungerà la sua cucina ma quella di un’associazione, segnalata dal vincitore, che assiste persone in condizioni di disagio. Il progetto è in divenire e sarà interessante scoprirne l'efficacia. 

 

Un nuovo hub contro lo spreco alimentare a Milano

inaugurazione off campus nolo - RiciblogCon il coinvolgimento di oltre 20 enti del Terzo settore e soggetti pubblici e privati nelle azioni di recupero delle eccedenze alimentari e di redistribuzione alle persone più fragili, a Milano è stato inaugurato, a Loreto, un nuovo hub contro gli sprechi alimentare. Il settimo dopo quelli aperti al Gallaratese, Centro, Isola, Lambrate e Foody e Selinunte e il secondo - dopo quello nel quartiere San Siro aperto lo scorso giugno - avviato come risultato di un percorso di coprogettazione iniziato nel 2023. Un iter finanziato grazie alle risorse a disposizione del Comune di Milano dopo la vittoria dell’Earthshot Prize 2022, riconoscimento internazionale dedicato alle migliori soluzioni per proteggere l’ambiente. 

Il Comune ha ricevuto il premio proprio grazie al sistema degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare, attivatore di circuiti virtuosi di recupero e redistribuzione delle eccedenze tramite la fitta rete di partner e partecipanti.  

Un centro articolato in tre spazi

I tre  spazi sono tutti collocati nel Municipio 2: Off Campus in viale Monza, lo spazio della Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro in piazza Anelli e quello di Terza Settimana in via Leoncavallo. Un innovativo modello che favorisce il radicamento e la prossimità territoriale grazie alla diffusione su più sedi e contemporaneamente assicura il coordinamento tra tutte le realtà promotrici attraverso la gestione integrata. Il nuovo Hub sarà gestito da un raggruppamento di partner. "Il rafforzamento della rete degli hub contro lo spreco alimentare nei diversi municipi - ha detto l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolé - si inserisce nel solco della nostra strategia di welfare di prossimità che stiamo promuovendo come una delle priorità di questa Amministrazione. Insieme all’esperienza delle reti QuBì, portata avanti dalla Direzione Welfare e Salute, ci aiuta, infatti, a perseguire un obiettivo importante: avvicinare le risposte ai luoghi dove vivono le persone, radicarle nei quartieri e renderle, di conseguenza, più accessibili. In questo senso, la sinergia sempre più forte con i progetti dell’Area Food Policy ci renderà più efficaci nel supportare le famiglie più fragili”. 

Solida rete territoriale coinvolta nel progetto

Centro di stoccaggio e redistribuzione delle eccedenze alimentari - RiciblogUno degli elementi innovativi del nuovo hub è costituito dall’implementazione di azioni di trasformazione degli alimenti non più freschi finalizzate alla produzione di compost, per contrastare lo spreco alimentare, ma il progetto mira anche a promuovere il volontariato e l’integrazione socio-lavorativa, grazie alla collaborazione di diversi partner e alla costruzione di una solida rete territoriale di supporto.

Il funzionamento della raccolta e della consegna dei prodotti e della gestione dei tre spazi che fanno parte dell’Hub Loreto è garantito dalla cooperativa sociale COMIN, dalla Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro e da Terza Settimana ODV, in sinergia con gli altri partner progettuali.Siamo molto felici - spiegano la presidente di Comin Elza Daga, Bruno Ferragatta di Terza Settimana ed Enrico Toso della Parrocchia Santa Maria in Turro - per queste nuove aperture nei diversi municipi della città che si aggiungono alle iniziative e strategie che anche l’assessorato Welfare e Salute sta promuovendo con il sostegno alle reti QuBì insieme alle realtà del Terzo Settore nel quadro di un sistema cittadino di assistenza a rete integrata pubblico e privato, mirato a contrastare la povertà delle famiglie in tutte le sue forme. A questo scopo è importante la sinergia con l’area Food Policy con attività di raccolta, distribuzione, produzione e trasformazione alimentare, per rafforzare e generare ulteriori esperienze nelle reti locali rendendo sempre più significativi gli impatti delle azioni di aiuto alimentare e la connessione con altri bisogni e interventi locali per promuovere opportunità di emancipazione delle persone”.

Il ruolo del Politecnico di Milano

L’estensione del progetto attraverso l’apertura di nuovi Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare in aree precedentemente non coperte da iniziative simili è stata resa possibile anche grazie al Protocollo di intesa siglato nel 2023 tra Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda e Fondazione Cariplo che ha previsto la sottoscrizione di convenzioni operative per dare concretezza alle singole linee di azione previste nel protocollo. Ad aprile 2024, inoltre, si è aggiunta Fondazione Snam che realizzerà attività monitoraggio e supporto scientifico.  Anche il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano partecipa, dal 2018, alle attività di contrasto allo spreco alimentare, portando avanti un’attività di ricerca, monitoraggio e supporto metodologico. “Da quattro anni - aggiunge Davide Fassi, professore ordinario in spatial and service design al Politecnico - il Politecnico ha aperto un Off Campus all'interno del mercato, un laboratorio di ricerca sul territorio che ospita progettualità anche sul tema cibo col servizio di SOSpesa che distribuisce cibo fresco dei negozi di quartiere ed eccedenza dalla grande distribuzione. È stato naturale quindi per noi pensare di ospitare uno dei punti dell'hub diffuso”.

 

Il progetto del Trentino-Alto Adige per combattere lo spreco di cibo

Icampagna io spreco meno - Riciblogn Alto Adige, ogni cittadino spreca in media 27,5 kg di cibo all’anno, una cifra preoccupante che però mostra un calo rispetto agli anni precedenti. In Italia, la media nazionale si aggira intorno ai 63 kg pro capite, con un impatto significativo sull’economia e sull’ambiente. Ridurre lo spreco alimentare è per questo un obiettivo per la Giunta della Provincia autonoma di Bolzano che, in collaborazione con il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano, sostiene un progetto volto a sensibilizzare i cittadini su questa problematica e a fornire consigli pratici per evitarla.

Il progetto prevede una serie di iniziative, tra cui Campagne informative: opuscoli, brochure, siti web e social media per diffondere informazioni sullo spreco alimentare; Incontri pubblici: seminari, laboratori e cooking class per insegnare ai cittadini come conservare correttamente il cibo e cucinare piatti gustosi con gli avanzi; Consigli pratici: suggerimenti su come pianificare la spesa, conservare il cibo in modo sicuro e utilizzare gli avanzi in cucina.

“L’integrazione europea passa anche attraverso una corretta gestione delle nostre risorse alimentari”, ha affermato l’assessore della Giunta della Regione Trentino Alto Adige, Angelo Gennaccaro. “Per questo motivo, è fondamentale sensibilizzare i cittadini sul tema dello spreco alimentare e fornire loro consigli pratici per ridurlo. Con il contributo di tutti, possiamo fare la differenza”.

Cacciatori di briciole

Non è questo il primo progetto dedicato al tema dello spreco alimentare. Dal 2013 sono operativi i "Cacciatori di Briciole“, progetto dell'associazione "Volontarius“, con l'obiettivo di raccogliere alimenti e distribuirli alle persone bisognose. Ad oggi il progetto si è evoluto fino a gestire 226 famglie e più di 650 persone soltanto nella zona di distribuzione di Bolzano. I volontari visitano bar, pasticcerie, panifici, fruttivendoli e altri negozi di alimentari e raccolgono gli alimenti che non sono stati venduti entro sera. In questo modo si evitano gli sprechi alimentari, allo stesso tempo donando un sostegno concreto alle persone che combattono contro la fame, la povertà e l'isolamento sociale.  Nel 2020, è stata registrata una riduzione dello spreco - ovvero la diminuzione del 12% degli sprechi alimentari.

 

La food policy di Roma Capitale e il Consiglio del Cibo

Il logo della strategia alimentare della Capitale - RiciblogA Roma, prosegue il lavoro del Comune per dotarsi di una strategia alimentare all’altezza della situazione. Recentemente è stato eletto il primo presidente del Consiglio del cibo, consulta cittadina che dovrà dare gambe alla Food policy della capitale. E’ Fabio Ciconte, esperto di agricoltura e filiere alimentari.

Impegnato in battaglie ambientali e sociali come quella contro il caporalato, è stato uno dei principali artefici del comitato che ha costruito il percorso partecipato che ha portato all’approvazione della delibera 38 del 2021 con cui l’assemblea capitolina ha individuato gli indirizzi per attuare la food policy di Roma.

Con la sua elezione, ha preso il via dal punto di vista operativo il Consiglio del cibo di Roma Capitale, organo istituzionale permanente che raggruppa oltre 150 realtà della società civile, del mondo della produzione, distribuzione, ristorazione e della ricerca e che collaborerà alla redazione del Piano del cibo di Roma Capitale con proprie proposte e osservazioni sul testo redatto da Roma Capitale e con il supporto dell’Ufficio tecnico per l’attuazione della Politica del Cibo di Roma Capitale.

 

Sette tavoli tematici per una strategia a tutto campo

Il lavoro sulla Food policy ha preso avvio nei primi mesi del 2022 e si è strutturato su 7 tavoli tematici che hanno lavorato sui diversi aspetti delle politichePrima seduta del consiglio del cibo di Roma - Riciblog legate al diritto all’accesso al cibo sano, alla ristorazione scolastica ed educazione alimentare, alla distribuzione e logistica, alla valorizzazione delle filiere territoriali, alla promozione culturale gastronomica della qualità.

Tra i Tavoli insediati, uno riguarda la lotta allo spreco e alle perdite alimentari - uno degli assi fondamentali delle azioni della Food Policy di Roma - e promuove strategie per ridurre Food loss (perdita) e Food waste (spreco), adottando misure specifiche per evitare perdite e sprechi alimentari, concentrandosi su tutti gli anelli della filiera, dalla produzione fino al consumo domestico.

Un lavoro che è in corso, individuando strategie e politiche in grado di valorizzare, ad esempio, i prodotti delle aziende agricole del territorio che, non superando gli standard estetici, spesso non trovano collocazione nella distribuzione e promuovendo la facilitazione alla donazione dei prodotti alimentari invenduti agli enti di assistenza alimentare.

Grande il lavoro già svolto con iniziative di solidarietà in favore delle persone svantaggiate e stabilendo reti di collaborazione con le mense scolastiche, con i mercati rionali e con le associazioni impegnate nel recupero delle eccedenze alimentari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *