L’impegno contro gli sprechi alimentari, una priorità urgente e globale

Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentariIl risparmio del cibo non è solo un problema etico. Determina effetti sui piani economico e ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Affrontare il tema e farlo in chiave globale è determinante per aumentare l’efficienza nel modo in cui il nostro cibo viene prodotto, distribuito e consumato. Ecco il senso della Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari (International Day of Awareness for Food Losses and Waste, 29 settembre), lanciato lo scorso anno. Era il 19 dicembre 2019 quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione 74/209, proclamando la “Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari”. L’Obiettivo delle istituzioni che hanno voluto questo appuntamento è stato: sensibilizzare il mondo - il mondo intero - cittadini e istituzioni, sulla centralità della questione delle perdite e dello spreco di cibo. Non solo: sulle sfide più rilevanti da affrontare per favorire un’economia sostenibile e circolare per il futuro del Pianeta

Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentariLe novità

La FAO, Food & Agriculture Organization of the United Nations ha celebrato la seconda edizione della Giornata con il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) nel corso di un appuntamento virtuale e globale. Ma la giornata ha coinciso con altri appuntamenti importanti. Quello con la prima indagine globale sul rapporto fra cibo e spreco mai realizzata prima: Food & waste around the world, che ha coinvolto cittadini di otto Paesi del mondo. E quello con la Eu food loss and waste prevention hub, lanciata dall’Unione Europea.

Osservatorio Waste Watcher InternationalLa ricerca. L’Italia è una prima della classe in quanto a contenimento dello spreco di cibo. E’ infatti tra i paesi più attenti alla corretta gestione delle risorse alimentari. L’ottima notizia è emersa dallo studio Food & waste around the world che ha indagato sui comportamenti anti-spreco di otto paesi: Italia, Spagna, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Cina. A condurre lo studio e promuoverlo: l’Osservatorio Waste watcher, la campagna Spreco zero con Ipsos e l’Università di Bologna. La ricerca prova che il popolo spagnolo è attualmente quello con il comportamento più virtuoso tra gli otto paesi messi sotto osservazione. In che modo? Il 71% getta il cibo meno di una volta alla settimana. Buoni, e più o meno sullo stesso livello degli iberici, anche i risultati che emergono dall’osservazione dei comportamenti dei campioni russi, tedeschi e, appunto, italiani. Il nostro popolo, in particolare, è quello che spreca la quantità di cibo più contenuta: circa mezzo chilo a testa ogni settimana. Abitudini poco sostenibili sono invece quelle dei cinesi e degli americani. I primi fanno finire nella spazzatura circa un chilo di cibo a testa alla settimana, i secondi un chilo e mezzo.

Diversi tipi di spreco alimentare

Il 14% circa del cibo prodotto in tutto il mondo va perso tra il momento della raccolta e quello della vendita al dettaglio determinando una perdita di 400 miliardi di dollari all’anno in valore alimentare. In relazione al consumo domestico è sprecato un 17% stimato della produzione alimentare globale: 11% direttamente nelle case, 5% nel servizio alimentare e 2% nei punti di vendita al dettaglio.

[caption id="attachment_6209" align="alignleft" width="300"]Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari Immagine di The Food and Agriculture Organization of the United Nations (FAO) Official Photostream[/caption]

Cosa si può fare.“Dobbiamo accelerare i progressi compiuti nel conseguimento dell’obiettivo OSS (Obiettivo di sviluppo sostenibile) 12.3 entro il 2030 - ha detto QU Dongyu, direttore generale della FAO, durante l’evento organizzato con UNEP per celebrare la Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari -. Bisogna dimezzare gli sprechi alimentari a livello mondiale e ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento. Sono comprese, tra queste, le perdite subìte dopo la raccolta. Rimangono soltanto nove stagioni (di raccolta) per raggiungere il traguardo”.

Giornata internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentariCome intervenire

Trasformando i sistemi agroalimentari per renderli più efficienti, inclusivi e sostenibili. Nel suo intervento, il dg della FAO ha sottolineato la necessità di risolvere il problema delle perdite e degli sprechi alimentari incorporando innovazioni di successo lungo la filiera agroalimentare con prodotti, servizi, modelli imprenditoriali e tecnologie potenziati. “Gestire in maniera efficace il problema delle perdite e degli sprechi alimentari -  ha detto Qu - significa optare per modelli di produzione e consumo più sostenibili, il che a sua volta aumenterebbe la disponibilità di cibo e concorrerebbe a ridurre l’impronta ambientale”.

L’aspetto ambientale. La quantità di cibo che ogni anno viene sprecato senza neanche arrivare in tavola - 1,3 miliardi circa di tonnellate - corrisponde a 4,4 miliardi di tonnellate di CO2 emessa nell’atmosfera e un consumo di acqua pari a 170 miliardi di metri cubi. “Le perdite e gli sprechi alimentari concorrono fino al 10% delle emissioni di gas a effetto serra - ha spiegato Inger Andersen, Direttore esecutivo dell’UNEP -. Risorse preziose come il suolo e l’acqua vengono consumate, sostanzialmente, per nulla. Ridurre in maniera seria le perdite e gli sprechi alimentari contribuirà a rallentare i cambiamenti climatici, proteggere la natura e aumentare la sicurezza alimentare, in un momento in cui abbiamo disperatamente bisogno che tutto ciò accada.”

Le ricadute sociali
Oltre 820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame: è il 10,8% della popolazione, ovvero 1 persona su 10 che abita il pianeta.

 

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