I frigoriferi solidali arriveranno a breve anche a Milano. Di cosa si tratta?
L’iniziativa ha il duplice obiettivo di contrastare lo spreco alimentare e, al tempo stesso, aiutare i bisognosi.
Il progetto prevede l'installazione di frigoriferi riconoscibili grazie a un logo nei pressi o all'interno di negozi, panetterie, ristoranti, ecc..
Nel rispetto delle norme che verrano stabilite, cittadini ed esercenti potranno riporre nei frigo gli alimenti non consumati, o in eccesso, a disposizione di chi il cibo non ce l’ha.
L’idea non è nuova ed è già realtà in altre città italiane ed estere.
Queste esperienze hanno ispirato il consigliere comunale del PD Alessandro Giungi che ha sottoposto ieri (8 ottobre) l'idea all’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Smart City, Cristina Tajani.
"L'assessore Tajani - ha spiegato il consigliere Giungi - si è detta disponibile. Non ne dubitavo. E anzi abbiamo pensato di coinvolgere anche l'assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti. L'idea è di ottenere il sostegno del Comune e di indire un bando pubblico con l'obiettivo di coinvolgere associazioni che possano gestire il progetto".
Ancora in fase embrionale, l'iniziativa potrebbe concretizzarsi nel giro di pochi mesi e rappresentare anche una ulteriore occasione di dibattito sul tema dello spreco.
"Che ci sia un problema di indigenza è evidente - ha aggiunto Giungi -. Ma è necessario parlarne di più, anche per capire come evitarlo. Serve una maggiore sensibilizzazione sul tema. Penso, ad esempio, che il logo su un frigorifero possa anche stimolare la curiosità di un bambino. Sicuramente chiederebbe cosa rappresenta e, questo, sarebbe un buon motivo per parlare dell'argomento".
Come accennato, i frigo solidali non sono una novità: nascono infatti in Spagna, a Galdakao, nel 2015. A idearli, Alvaro Saiz, responsabile dell’Associazione dei Volontari della cittadina basca. L’esperienza è stata replicata in Brasile, in India, in Olanda, in Germania, in Gran Bretagna e in Francia. A Parigi, in particolare, il Comune ha persino finanziato l’acquisto dei frigoriferi.
In Italia il progetto ha sinora coinvolto due città. La prima è Bari con Frigo Solidale che, dal 2017, ha posizionato sette frigoriferi in alcuni quartieri. L’iniziativa è realizzata dell’associazione Kenda Onlus, in collaborazione con l’Aps Farina 080 onlus, Link, Zona Franca, The Hub e Assessorato al Welfare del Comune di Bari.
Nel 2017, il progetto pugliese Frigo solidale è stato tra i vincitori del bando ‘Con il Sud’, promosso dalla Fondazione con il Sud, e si aggiunge alle attività di contrasto allo spreco di Avanzi Popolo 2.0.
A Bari, i frigoriferi trovano posto in spazi chiusi ma aperti al pubblico per consentire a chiunque di lasciare o ritirare cibo. Un sistema di regole assicura la corretta conservazione degli alimenti. Mentre i volontari che gestiscono le dispense garantiscono l’igiene dei frigo e la buona conservazione dei cibi.
La seconda città è Caltanissetta, dove il frigo solidale ha debuttato la primavera scorsa presso la sede di una bottega di commercio equo-solidale per iniziativa della cooperativa sociale Etnos.
L'immagine di Frigo Solidale (Bari) è tratta dalla pagina Facebook del progetto