Lo scarto diventa business se dietro c’è volontà di ricerca e di innovazione, se si crede che la terra sia un luogo da rispettare e non solo da usare. È nata così Edizero Architecture for Peace, una filiera produttiva che opera in diversi settori: edilizia geotecnica, ingegneria ambientale, agrotecnica, diventata in poco tempo una delle realtà italiane più virtuose in campo ambientale. Edizero non solo utilizza materiale di scarto per produrre i suoi materiali, ma tutti sono ecosostenibili al 100%, studiati per avere la migliore resa con il minor impatto possibile.
La biotecnologia e l’ingegneria ambientale sono i capisaldi delle produzioni della filiera Edizero “Abbiamo un team multidisciplinare alla base della nostra ricerca progettuale - spiega Daniela Ducato, fondatrice di Edilana, da sempre impegnata nella difesa dell’ambiente - Per trasformare lo scarto di un pomodoro in colore, la paglia di canapa in un arredo o in un materiale edile, ci vuole l’intelligenza condivisa che assieme alla tecnologia sono le qualità più importanti. Non c’è niente di sperimentale nei nostri prodotti, siano essi pitture, vernici, isolanti, hanno tutti la certificazione etico-ambientale ICEA, questo significa che abbiamo uno stretto controllo sulla loro salubrità e la loro tracciabilità e la nostra responsabilità di produttori”.
Ma naturale non è necessariamente sano e scarto non vuol dire che sia buono e non tossico. “Usiamo lo scarto delle sotto-lavorazioni, ma non tutto quello che viene salvato dalla discarica possiede caratteristiche etiche adatte alle nostre lavorazioni - continua Ducato - Usiamo oltre cento tipi di scarti diversi, da quelli vitivinicoli a quelli delle api, da quelli dell’olio di oliva a quelli degli ortaggi. Spesso pensiamo che lo scarto avvenga principalmente tra le mura domestiche ma gli sprechi più alti avvengono prima che il cibo arrivi nel piatto. I materiali che usiamo noi non sono in concorrenza con il cibo, non vengono coltivati appositamente quindi non consumano acqua e suolo, rifiuti che finirebbero in discarica diventano biomateriali EDIZERO ”.
Impossibile catturare in poche righe il mondo di Edizero, tanto è vasto e diversificato, ma i loro prodotti sono tutti realizzati utilizzando solo eccedenze e residui vegetali, animali, minerali, senza l’impiego di una goccia di petrolio. Dagli scarti della lana (tutta a Km0), nasce la linea Geolana per la rigenerazione il ripristino e i contenimento in geotecnica e il ‘Kit Salvamare’ per disinquinare in emergenza le acque marine dagli idrocarburi. Fanno parte della gamma anche geotessuti disinquinanti e salvasuoli a altri ancora adatti all’agricoltura, in grado di aumentare il risparmio idrico e la fertilità della terra. Altro fiore all’occhiello di questa azienda nel campo dell’isolamento termico e acustico è Edisughero Italian Cork 100%, sughero trattato a crudo quindi senza cotture ed emissioni di CO2, con leganti solo a base
vegetali, che non snatura ma preserva e valorizza le foreste di sughero. Infine ci sono tutti i colori, le finiture, i colori pitture della ‘collezione Edilatte’, che utilizza terre crude calci paglie e avanzi vegetali.
“I nostri prodotti sono industriali e non artigianali - sottolinea Daniela Ducato - per essere messi a punto necessitano di una visione completa che mette insieme diverse competenze: ingegneria, biologia, agronomia, chimica, fisica e bellezza! Non scordiamoci che molti materiali sono visibili e per funzionare sul mercato devono unire canoni estetici e tecnologici”
Non c’è traccia di romanticheria o di improvvisazione alla base della filosofia di questa filiera di aziende, ma solo grande preparazione e senso di responsabilità. Tuttavia tutto questo non sarebbe stato possibile se a monte non ci fosse stata la determinazione di una donna che vuole lasciare ai suoi figli un mondo migliore.
Business sostenibile
Dicembre 1, 2017