La logica del ‘non spreco’ si sta diffondendo a tutti i livelli, dalle piccole azioni dei singoli cittadini alle iniziative pubbliche delle amministrazioni locali. Ci sono Comuni che si stanno impegnando con azioni concrete nella lotta allo spreco per diffondere sempre più un pensiero di recupero, di condivisione e di risparmio.
A Carpi c’è un progetto dedicato che si chiama ‘Carpi non spreca’, ha azioni già avviate e altre in corso d’opera. “Recuperare ciò che è ancora utile e donarlo a chi ha bisogno. Meno sprechi, meno rifiuti, meno inquinamento, più sostenibilità, più cibo, più salute” questo è il proposito che guida l’iniziativa, per rispondere al bisogno di educare alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. ‘Carpi non spreca’ è promosso dall’Unione Terre d’Argine, dal territorio di Carpi, da Caritas e da Porta Aperta Onlus. Tra le attività già avviate ‘Il buono che avanza’ prevede il recupero e il ritiro degli alimenti invenduti o di quelli in scadenza, quattro giorni alla settimana, presso i negozi aderenti e la conseguente ridistribuzione alle famiglie bisognose. ’S.O.S. Spesa’ e ‘Il pane in attesa’ richiede invece la partecipazione e la generosità dei singoli cittadini, perché sono loro a lasciare una parte della propria spesa (anche una semplice scatoletta di tonno o un pacco di pasta, ma anche un quaderno o un prodotto per l’igiene) in dono presso negozi e supermercati; nel secondo caso è il pane e altri prodotti da forno a essere pagati e lasciati ‘in attesa’ presso pastifici e forni, per chi il pane non sempre può permetterselo ogni giorno.
A Scarperia e San Piero esiste invece l’iniziativa ‘Un pasto giusto’, qui è la Misericordia locale che provvede a ritirare presso la mensa della scuola media ed elementare quello che non viene consumato. “Solo cibo ancora intatto e non ancora sporzionato - precisa Carla Camartini, responsabile Ufficio Istruzione del Comune - sono poi i volontari della stessa associazione a provvedere a distribuire il cibo a coloro che ne hanno necessità”. Fino ad oggi (dal 1 ottobre 2017 ad aprile 2018) sono state salvate: 110 porzioni di primo, 85 porzioni di secondo, 72 porzioni di contorno, 20 porzioni di pane, 23 porzioni di salsa e ragù e 24 uova sode.
Il Comune di Empoli premia invece coloro che si impegnano nella lotta allo spreco scontando la Tari a tutti i negozianti che donano alimenti altrimenti destinati a finire nella spazzatura. In accordo con la Confesercenti e grazie all’impegno dei volontari dell’associazione Recupero Solidale (Re.So. Onlus) vengono recuperati ogni anno circa duecento tonnellate di alimenti invenduti. Ma oltre a fare sconti sulla Tassa Rifiuti, il comune toscano, ha premiato anche in modo simbolico tutti i volontari che si impegnano nella lotta allo spreco attribuendo, nel novembre 2017, il Sant’Andrea d’Oro, la massima onorificenza che la città di Empoli assegna ogni anno ai personaggi più meritevoli, a tutte le associazioni che recuperano e riciclano beni sul territorio che, usando le parole del Sindaco Branda Barnini “Con grande sensibilità, senso civico e con l’impegno quotidiano rendono possibile una virtuosa ‘economia circolare’ che permette di dare una seconda vita a oggetti, alimenti, abiti, merce, computer, biciclette, altrimenti destinate a diventare inutili rifiuti”.
Sempre in Toscana a Scandicci anche l’educazione al cibo e al consumo attento parte dalle scuole e ai bambini viene consegnato un piccolo sacchetto ‘salvamerende’ dove potere conservare gli alimenti non deperibili (frutta, pane, dolcetti) che non sono stati consumati al pranzo, ma che possono essere consumati a merenda o portati a casa per la cena. Inoltre lo stesso Comune ha dato vita all’iniziativa ‘Bidoniamo lo spreco’: anche in questo caso sono le associazioni di volontariato locali, quali Caritas, Melagrana Aps, Misericordia, a ritirare il cibo non consumato nelle mense scolastiche per consegnarlo poi a chi necessita di un piatto caldo.
E se i ragazzi delle scuole di Scandicci hanno ricevuto un sacchetto per gli avanzi, quelli del Comune di Capannori (Lucca), all’insegna del ‘Cibo non si butta’, hanno ricevuto uno zainetto, con cui portare a casa il pane (ancora confezionato) o la frutta non consumata, oppure per trasportare la merenda da casa a scuola. Anche a Capannori per gli esercenti che destinano i prodotti alimentari in eccedenza a scopi assistenziali vengono applicati sconti sulla Tari. Infine in questo Comune il progetto ‘Pani e Pesci’ ridistribuisce ai poveri le confezioni e le porzioni di cibo avanzate nelle mense scolastiche, grazie alla Caritas e all’associazione di ristorazione Cir Food.
E per fortuna, proprio come i pani e i pesci, si moltiplicano ovunque nei Comuni italiani le azioni volte al recupero del cibo in esubero!