Sono nere come il caffé le tazze che il gruppo di lavoro australiano Huskee produrrà e metterà in vendita entro la primavera del 2018. Hanno quel colore perché sono effettivamente realizzate con il caffè. Anzi, a essere più precisi, sono fatte con gli scarti della sua lavorazione.
I componenti di Huskee (www.huskee.com) provengono infatti dall’industria del caffè. Proprio grazie a quell’esperienza sono venuti a conoscenza dell’enorme quantità di scarti che deriva dalla sua specifica filiera, a cominciare dalla fase della raccolta, e questo li ha poi portati a una riflessione importante: come rielaborarli?
Dallo studio sul riutilizzo della “buccia” che ricopre ogni singolo chicco di caffè, il gruppo è arrivato a concepire il progetto HuskeeCup. “Ogni persona che beva una quantità media di caffè è responsabile per lo scarto di circa tre kg all’anno – spiega Nicole Barnes, una dei membri del gruppo di lavoro -. Nello stesso periodo l’industria del caffè, nel suo complesso, ne produce quasi una tonnellata e mezzo”.
La tazza Huskee può essere utilizzata come se fosse fatta di un tradizionale materiale, quindi usata e riusata. È leggera e resistente, conserva il calore del contenuto, ha una forma accattivante appositamente studiata per essere impilata una sull’altra. Ed è riciclabile.
Sarà prodotta in tre diversi formati e venduta in confezioni da quattro a un costo che, con lo sconto riservato ai primi acquirenti, varia dai 39 ai 49 dollari a seconda del formato. 199 il prezzo di un servizio completo che include piattini, sottobicchieri e anche una t-shirt.
Il progetto è stato finanziato grazie al crowfunding (www.indiegogo.com).