La data, lanciata della FAO cinque anni fa, è quella del 29 settembre. Serve a mettere in luce la necessità di finanziamenti per sostenere gli sforzi atti a ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici e promuovere l'Agenda 2030 per lo viluppo sostenibile.
“Il mondo produce abbastanza cibo per sfamare tutti - si legge in un comunicato della FAO - eppure milioni di persone soffrono di fame e malnutrizione. Le perdite e gli sprechi alimentari aggravano questo problema riducendo la quantità di cibo disponibile per il consumo, contribuendo così all'insicurezza alimentare. Molti degli alimenti più nutrienti, come i prodotti freschi, la pesca e i prodotti animali sono altamente deperibili e determinano elevate perdite alimentari”.
Come più volte sottolineato, le perdite e gli sprechi si traducono anche in un sostanziale danno economico. Ciò ha un impatto non solo sui produttori, ma anche sui consumatori e sulle nazioni, per non parlare dei mezzi di sussistenza e della stabilità economica. Importantissimo e da non sottovalutare: lo spreco alimentare nelle discariche contribuisce all'8-10% delle emissioni totali del sistema agroalimentare, incidendo sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità ambientale.
Contenere e ridurre la perdita e lo spreco di cibo è in sé una soluzione climatica, che i paesi e le comunità possono impiegare per ridurre le emissioni di gas serra. “Per riuscirci, - continua il documnto della FAO - sarà necessario un aumento significativo della qualità e della quantità di finanziamenti accessibili per il clima”.
La perdita e lo spreco di cibo generano dall'8 al 10% dei gas serra
Quale l’impatto del fenomeno dello spreco alimentare? Mentre si stima che 733 milioni di persone soffrano la fame a livello globale (FAO et al., 2024), la perdita e lo spreco di cibo generano dall'8 al 10% dei gas serra e rappresentano un hotspot di metano (Intergovernmental Panel on Climate Change, 2019).
Gli addetti ai lavori stimano che una tonnellata di gas metano equivalga a 28-36 tonnellate di anidride carbonica se si considera il suo impatto su 100 anni (IPPC, 2021). Si stima che, a livello globale, il 13 percento del cibo, l'equivalente di 931 milioni di tonnellate o 120 chilogrammi pro capite, sia andato perso nella filiera, dopo il raccolto e prima di raggiungere gli scaffali dei negozi al dettaglio nel 2021 (FAO, 2023). Si stima, inoltre, che 1,05 miliardi di tonnellate di cibo siano state sprecate nelle famiglie, nei servizi di ristorazione e nella vendita al dettaglio nel 2022, l'equivalente di 132 kg pro capite. (UNEP, 2024).
Le strategie per ridurre la perdita e lo spreco di cibo includono adeguamenti nella produzione; miglioramenti tecnologici nella gestione, nel trattamento, nello stoccaggio e nella distribuzione post-raccolta; interventi mirati; diffusione di informazioni; promemoria comportamentali per ottimizzare il consumo di cibo, ridurre lo spreco di cibo e promuovere pratiche di economia circolare (FAO, 2024).
Le opportunità per finanziare la riduzione della perdita e dello spreco di cibo e diete a basse emissioni di carbonio restano inutilizzate, con solo 0,1 miliardi di dollari investiti annualmente nel 2019/20. Il che rappresenta una frazione minima delle esigenze annuali, stimate tra 48 e 50 miliardi di dollari (Climate Policy Initiative).
Le proposte della Fao: investire nell'economia circolare per ridurre la perdita e lo spreco di cibo
Gli esperti ritengono unanimemente necessario un aumento significativo della qualità e della quantità di finanziamenti per il clima per incrementare la portata di progetti e programmi volti a ridurre la perdita e lo spreco di cibo. Gli investimenti che sono stanziati con questo obiettivo contribuiscono a migliorare la sicurezza alimentare, a ridurre le emissioni di gas serra, a consentire diete sane e a garantire un futuro in cui la disponibilità di cibo non sia minacciata dal clima.
Investire nell'economia circolare per ridurre la perdita e lo spreco di cibo contribuisce a ridurre le emissioni di gas serra generando al contempo rendimenti per gli investitori e benefici che superano i costi.
Un profondo cambiamento nella prevenzione e riduzione della perdita e dello spreco di cibo può avvenire solo quando i Paesi sviluppano e assegnano una capacità umana, organizzativa e istituzionale sufficiente per affrontare i problemi dalla produzione al consumo.
E una nuova applicazione: FLAPP, Food Loss App
L'applicativo Flapp è uno strumento progettato per aiutare agricoltori, aziende, associazioni di produttori e cooperative a prendere decisioni informate per ridurre le perdite di raccolto. Tramite avvisi video e visualizzazione dei dati, FLAPP fornisce analisi delle perdite e delle loro cause, da parassiti e malattie a imballaggi scadenti e altro ancora, in ogni fase, dal raccolto al mercato all'ingrosso. Utilizzando informazioni provenienti dal crowd-sourcing degli agricoltori, Flapp migliora anche la capacità della FAO di analizzare le perdite alimentari direttamente dal livello dell'azienda agricola.
Attualmente, questa app dinamica rende accessibili dati relativi a 17 paesi e 11 materie prime. Il progetto prevede che si continui ad ampliarne la copertura, sia in termini di Paesi sia di materie prime, man mano che la base di utenti cresce diventando più specifica e completa. FLAPP aumenta l'accesso alle informazioni sulle perdite per agricoltori, aziende, associazioni di produttori e cooperative.
L'app supporta inoltre gli agricoltori nell'identificazione delle principali cause delle perdite e fornisce soluzioni basate su prove scientifiche. Consentirà il crowd-sourcing di informazioni dagli agricoltori, migliorando la capacità della FAO di analizzare dove si verificano le perdite a livello di azienda agricola.
L'app diventerà più specifica in termini di Paesi e materie prime man mano che la base di utenti cresce, con gli utenti che forniscono informazioni sugli attributi delle loro materie prime specifiche nei rispettivi Paesi.
Cosa fa l'Unione Europea per evidenziare IDAFLW
La Giornata internazionale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari (IDAFLW), celebrata ogni anno il 29 settembre, quest'anno è stata festeggiata il 27 settembre, poiché il 29 cade di domenica. Quest'anno IDAFLW metterà in evidenza la necessità cruciale di finanziare gli sforzi per ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, contribuire agli obiettivi climatici e promuovere l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La Commissione europea ha preparato un kit di comunicazione con immagini e messaggi chiave che possono essere utilizzati sui social media e altri canali di comunicazione per aumentare la consapevolezza sull'importanza di agire per prevenire e ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. I messaggi sono disponibili in tutte le lingue dell'UE.
Dall'Europa, bando da quattro milioni di euro per sensibilizzare e stimolare nuovi comportamenti
Lottare contro lo spreco alimentare è uno degli obiettivi che l’Unione Europea ha assunto tramite la direttiva "From farm to fork". La Commissione europea ha stanziato 4 milioni di euro per finanziare una produzione e un consumo alimentare sostenibili attraverso la prevenzione e la riduzione degli sprechi alimentari, anche tramite la condivisione di informazioni e attività di sensibilizzazione. La cifra sarà assegnata tramite bando.
Il tema è al centro del dibattito da alcuni anni, ma ci sono ancora molte persone prive di consapevolezza sul fenomeno. Persone che non sanno mettere in relazione la quantità di cibo acquistato o prodotto in casa con quello consumato, o che non sanno come conservare il cibo nel miglior modo, non interpretano nel modo corretto le etichette con le scadenze, non hanno idea di come eventualmente riutilizzare ciò che avanza.
La cifra stanziata vuole infatti sostenere gli stakeholder europei, singoli o aggregati, nell'intraprendere azioni per affrontare gli sprechi alimentari dei consumatori, sia domestici che fuori casa, coprendo tipi di interventi come cambiamento del comportamento, educazione e formazione, elaborazione e attuazione di linee guida per la prevenzione degli sprechi alimentari, programmi di monitoraggio degli sprechi alimentari, campagne di sensibilizzazione e materiali di comunicazione e sviluppo di nuovi modelli di business.
Chi può candidarsi per ricevere fondi? I richiedenti devono essere entità legali - ad esempio enti pubblici o privati, inclusi gli enti del terzo settore - e provenire da un paese dell’Unione europea. Sono interessati al bando sia i singoli stakeholder sia le collaborazioni multi-stakeholder o partenariati lungo tutta la filiera alimentare, compresi attori chiave come agricoltori, produttori, rivenditori, servizi di ristorazione, nonché ricercatori, organizzazioni non governative, enti del terzo settore ed enti pubblici. I progetti selezionati dovranno avere una durata compresa tra 18 e 24 mesi per la quale riceveranno un contributo a copertura del 50% delle spese ammissibili, compreso tra 100 mila e 300 mila euro.
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