Accordo Protezione Civile/ Anci/Confesercenti allarga il raggio d'azione di BitGood a tutti i comuni d’Italia

Protezione Civile, Anci (l'associazione di tutti i comuni italiani) e Confesercenti Nazionale si alleano contro lo spreco alimentare. Obiettivo: far si che l'accesso alle donazioni alimentari di negozi, ristoranti e privati sia sempre meglio organizzato e razionalizzato. E che la distribuzione da parte dei comuni possa essere sempre meglio pianificata e gestita. La collaborazione dei tre si concretizza attraverso la piattaforma BitGood, ideata e sviluppata da Deep Lab, lanciata nel corso dell’inverno da Confesercenti

L’intesa prevede la promozione presso i Comuni italiani e le imprese delle opportunità connesse all’applicazione della legge n.166/2016 - detta antispreco - tra cui la possibilità di prevedere incentivi per le attività che effettuano donazioni verso chi è in difficoltà. Impiegare le nuove tecnologie per fare incontrare sostenibilità è un altro elemento caratterizzante dell’intesa siglata dal presidente dell’associazione dei Comuni Antonio Decaro, il Capo del Dipartimento Protezione Civile Angelo Borrelli e la presidente nazionale di Confesercenti Patrizia De Luise.

La sostenibilità, sociale ed ambientale, è un tema fondamentale per tutte le attività economiche - ha detto la presidente di Confesercenti -. Una battaglia che va affrontata anche con le armi dell’innovazione: il progetto BitGood è un esempio di come la tecnologia può mettersi al servizio non solo dei commercianti, ma anche del territorio in cui operano e vivono. Un progetto che, con il sostegno di Anci, può diventare un volano per diffondere buone pratiche, incentrate su solidarietà e sostenibilità, in tutti i comuni d’Italia, applicando ad un tema importante come quello dello spreco alimentare un meccanismo che premia sia gli imprenditori che la rete della comunità”. Anche la Protezione Civile ha individuato nel progetto BitGood una possibilità importante di collegare il mondo delle imprese alle esigenze sociali più stringenti di questa fase di emergenza sanitaria e sociale. A disposizione dei Comuni ci sono, infatti, anche i COC (Centro Operativo Comunale) per gestire, attraverso l’applicazione, la raccolta e la redistribuzione delle eccedenze alimentari.

In Italia, ogni anno, circa 2,7 milioni di persone chiedono un aiuto presso un’organizzazione di assistenza per procurarsi un pasto. Allo stesso tempo, le Pmi italiane del commercio e della ristorazione producono ogni anno oltre 1,2 miliardi di euro di eccedenze alimentari. Cibi e prodotti che rispondono a tutti gli standard qualitativi di sicurezza alimentare, ma che per diverse ragioni non sono più vendibili.

L’accordo tra Protezione Civile, Anci e Confesercenti Nazionale arriva nel momento più idoneo, quello in cui, a causa del lockdown, il disagio economico colpisce un numero sempre più vasto di persone e i comuni sono chiamati a rafforzare il loro ruolo di assistenza nei confronti dei loro cittadini. Per questo motivo il decreto Cura Italia ha esteso le disposizioni e le agevolazioni fiscali della legge antispreco già previste dalla Legge antispreco, detta anche Legge Gadda, un paniere molto più ampio di beni “aggiungendo - ha spiegato l’Onorevole Chiara Gadda, che la ha promossa nel 2016 - alimenti, farmaci, dispositivi medico chirurgici e prodotti per l’igiene, anche tessili, giocattoli, abbigliamento, elettrodomestici, arredamento, libri, pc e tablet, materiali per l’edilizia”.

BitGood è stato lanciato lo scorso febbraio con il preciso compito di azzerare il fenomeno dello spreco alimentare mettendo in relazione, in modo semplice e privo di rischi, chi possiede delle eccedenze alimentari con le organizzazioni no profit che ne effettuano la ridistribuzione a fini sociali. In via sperimentale è stata utilizzata nei mercati del Centro Agroalimentare di Roma in partnership con la Comunità di Sant’Egidio.

Ma come funziona? E’ operativa e accessibile sia attraverso il sito (www.bitgood.it ) sia attraverso un’applicazione, che è gratuita, disponibile per iOs e per Android. Inserendo la lista delle eccedenze di cui dispone - prodotti commestibili e sicuri ma non più vendibili - che se non fossero riallocati sarebbero destinati a diventare spreco, con danni per l’ambiente e ulteriori costi di gestione e smaltimento - l’aspirante bar o ristorante donatore ottiene dal sistema il nome del beneficiario più adatto tra le associazioni e gli enti a lui più vicini e disponibili al ritiro dei prodotti. Bit Good, insomma, mette in contatto chi dona con chi riceve. Il risultato è solidale e sostenibile. 

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