5 modi per riutilizzare l'acqua della pasta

Acqua della pasta in pentola - RiciblogBuonissima la pasta asciutta. Il suo consumo è un’abitudine radicata che in Italia non arretra. Quante volte la cuciniamo in un mese o in un anno? Basti sapere che ogni italiano ne consuma 25 kg ogni 12 mesi… L’abitudine, una volta cotto il tipo di pasta che abbiamo “buttato” nell’acqua bollente è di scolarla lasciando scorrere l’acqua di cottura nello scarico del lavandino. Errore! 

Quel liquido va conservato per possibili altri utilizzi. Perché di altri utilizzi ce ne sono diversi ed è un peccato non ricorrervi, visto che l’acqua della pasta ha alcune caratteristiche che la rendono preziosa, soprattutto in virtù dell’amido ceduto dalla pasta durante la cottura. E soprattutto se si ragiona in ottica anti-spreco.  

Ma cosa si può fare con l'acqua di cottura della pasta? Può essere impiegata in altre ricette, ad esempio per preparare la pizza, per mettere in ammollo lenticchie e fagioli, per preparare una zuppa, ma la si può riciclare anche per lavare i piatti o nella beauty routine per un pediluvio… tutti impieghi di cui potrete leggere nei paragrafi successivi. 

 

Acqua della pasta per preparare la pizza

Impasto per pizza con acqua della pasta - RiciblogDurante la cottura della pasta, parte degli amidi e dei sali minerali in essa contenuti vengono rilasciati in acqua. L’amido, in particolare, è un polisaccaride, cioè un composto costituito da diverse molecole di zuccheri o saccaridi. Nel corpo umano, se ingerito nelle giuste quantità (oltre che nella pasta è contenuto, ad esempio, nelle patate, ma non solo) favorisce la crescita del microbiota dell'intestino svolgendo una funzione prebiotica.

Sono proprio amidi e sali minerali ad arricchire l’acqua di cottura della pasta rendendola preziosa per molteplici utilizzi.

Nella preparazione dell’impasto per la pizza, ad esempio, l’acqua ricca di amidi rilasciati dalla pasta consente di ottenere un impasto estremamente soffice. A chi decidesse di cimentarsi, va intanto ricordato che la proporzione giusta è di 300 ml ogni 500 gr di farina se si usa quella bianca (cambiano leggermente le proporzioni in presenza di farina integrale, che assorbe di più). Non solo: volendo approfittare dell'amido presente nell'acqua della pasta per preparare una pizza anti spreco, vale la pena ricordare anche la ricetta del lievito madre fatto con scarti, già segnalato in un passato articolo di Riciblog

Attenzione: va ricordato, infine, che se l’acqua di cottura della pasta è stata salata, è necessario ridurre il sale nel composto. Una questione di gusto e di arterie sane...

 

Lavare i piatti con l'acqua della pasta

Piatti in ammollo nell'acqua della pasta - RiciblogRicordate che abbiamo suggerito l'uso dei fondi di caffè per lavare le stoviglie? Lo stesso vale per l’acqua di cottura della pasta, che in casa trova diversi impieghi: è ottima per la pulizia dei sanitari, meglio se abbinata a un cucchiaino di bicarbonato, e anche per lavare piatti e stoviglie riducendo al minimo la quantità di sapone aggiunto.

La prassi da seguire, volendo ricorrere a questo consiglio, è semplice. Basta conservare l’acqua di cottura nella pentola in cui avete cotto la pasta o anche nel lavello. L'ideale è che mantenga una temperatura almeno tiepida. A pranzo, o cena, ultimato è possibili utilizzarla per lavare piatti, bicchieri e posate. Se non dovesse essere sufficiente, il liquido può essere integrato con acqua calda e un minimo di detergente. Dopo l’ammollo, una veloce passata di spugna o spazzolino, si risciacqua e il gioco è fatto.

 

Pediluvio rilassante con acqua della pasta

pediluvio con acqua di cottura della pasta - RiciblogPuò sembrare strano utilizzare per un pediluvio rilassante l’acqua di cottura della pasta. Eppure è una soluzione estremamente efficace. Non solo perché si ottiene un risparmio di un elemento prezioso come l’acqua, ma anche perché è il modo giusto di sfruttare le proprietà dell’amido in essa contenuto. 

Come già detto, nella cottura la pasta rilascia amido, una sostanza naturale con proprietà ammorbidenti e nutrienti per la pelle, oltre che anti infiammatorie e lenitive che vale assolutamente la pena sfruttare. Grazie al contenuto di amido infatti, un pediluvio nell'acqua di cottura della pasta rende la pelle liscia e morbida, mitiga l’eventuale problema di secchezza e ispessimento. Molto bene, in particolare, a seguito di uno scrub.

Il beneficio si accresce, inoltre, aggiungendo al pediluvio una decina di gocce di olio essenziale. Di lavanda, se si cerca un effetto rilassante, di citronella se lo si vuole stimolante, di tea tree per avere anche una funzione antibatterica e antimicotica. Consigliata una mezz’ora di “ammollo” nell’acqua che deve possibilmente essere tiepida (basta conservarla in un contenitore e poi scaldarla nel forno a micro onde. 

 

Maschera per i capelli con l'acqua della pasta

Maschera per capelli con acqua della pasta - RiciblogCome con l’acqua di riso per i capelli, vale la pena approfittare delle proprietà dell’amido contenuto nell’acqua di cottura della pasta per organizzare un impacco per la capigliatura. Le proprietà giù descritte nei paragrafi precedenti sono adatte anche alla cura della capigliatura e del cuoio capelluto che, in particolare, beneficia dell’azione anti infiammatoria e lenitiva.  

Come fare? E’ molto semplice: basta versare una quantità di acqua di cottura sufficiente, fredda o al massimo tiepida, sui capelli asciutti, massaggiare bene la chioma e anche la cute, mantenere una ventina di minuti in posa avendo avvolto la testa in un asciugamano o indossando una cuffietta per la doccia. Quindi procedere con lo shampoo e l’asciugatura. L’impacco può essere reso ancor più efficace aggiungendo all’acqua un cucchiaio di olio nutriente, come quello di mandorle dolci, di joboba, di avocado, di cocco.    

L’impacco renderà i capelli lucidi e setosi, aiuterà a districare i nodi, oltre a - come detto - lenire e nutrire il cuoio capelluto.

 

Acqua della pasta per le piante

Acqua di cottura della pasta come fertilizzante - RiciblogUna soluzione che fa parte dell’Abc di chi si impegna contrastando nel day by day lo spreco alimentare e delle risorse in generale e che abbiamo già visto utilizzando la birra avanzata come fertilizzante: utilizzare l’acqua della pasta per le piante. Non solo per bagnarle, ma anche per nutrirle.

Questo, in particolare, è possibile grazie al contenuto di sostanze minerali disciolte, come calcio, fosforo, ferro, zinco e potassio. Con una precauzione: l’acqua non deve essere salata (passaggio che si può effettuare nel momento del condimento) e non deve essere calda e tanto meno bollente. 

Innaffiare le proprie piante d’appartamento con acqua della pasta è una pratica che si può ripetere spesso, sapendo di ottenere un effetto positivo sul verde casalingo che risulterà più folto e sano. Volendo, l’acqua della pasta può anche essere vaporizzata sulle foglie. Anche questo contribuisce al nutrirle oltre che a renderle più lucide e sane.

 

Cosa fa l'amido alle piante?

Abbiamo detto che l’acqua di cottura della pasta è ricca di vitamine e di minerali fondamentali per la crescita delle piante, di qualsiasi tipo siano: dal calcio al ferro, dal fosforo al potassio e lo zinco. Ecco perché è importante l'uso dell'acqua della pasta per le piante. Basta conservarla in un innaffiatoio dopo ogni piatto di pasta asciutta per poi utilizzarla quando serve. 

A questo, si aggiunga che gli amidi sono una fonte di carboidrati complessi e quindi una volta decomposti nel terreno rilasciano degli zuccheri che si trasformano in nutrienti che vengono assorbiti dalle radici delle piante. In questo modo raggiungiamo due obiettivi: conteniamo l’uso di una risorsa preziosa come l’acqua e fertilizziamo con un nutrimento sano e naturale il nostro verde di casa.

 

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